Facciamolo tutti assieme, sarà bellissimo.

mubi Mar Mag 20, 2008 2:27 pm

molto bene, vedo che vi piace scrivere, c'è chi scrive poesie, chi scrive favolette, chi scrive stupidaggini (ah no quello sono io....).

ok allora, scriviamo.

io comincio e chi ha qualche idea prosegue vediamo dove ci portano le vostre, ehm.... nostre, menti malate (sempre che a qualcuno venga una sorta di ispirazione).

Il rumore fu secco ed improvviso, come se una pesante spranga di ferro fosse stata gettata sull'asfalto riempiendo il silenzio della notte. Marco si girò di scatto ma la strada era deserta, i lampioni illuminavano di luce gialla le auto parcheggiate, la strada bagnata, le facciate dei palazzi, ma niente pareva muoversi. Non c'era traccia nemmeno di cosa potesse essere stata la fonte di quel rumore, tutto pareva tranquillo, addormentato.
Era madido di sudore, sia per la tensione sia per l'umidità che aveva riempito l'aria dopo l'acquazzone, muoveva solo gli occhi per cogliere anche il minimo movimento fra le ombre delle auto. Tratteneva il fiato dal momento del frastuono e non muoveva un muscolo, come se restare immobile potesse renderlo invisibile.
Dopo alcuni istanti, o forse minuti data la distorta percezione del tempo che il nervosismo gli aveva indotto, si girò lentamente tornando a quello che stava facendo. I movimenti impacciati dovuti all'inesperienza e alla tensione rendevano tutto più complicato ma lui doveva assolutamente entrare in quel negozio.

Matiz Mar Mag 20, 2008 8:51 pm

D'altra parte lo conosceva bene quel negozio. Yuo Feng, il proprietario cinese, non aveva mai pensato ad installare un allarme. "Chi vuoi che rubi in una lavanderia? Ognuno ha i suoi panni sporchi a cui pensare e non ne vuole degli altri", diceva sempre citando i suoi benedetti proverbi cinesi.
Lo conosceva da bambino, da quando i suoi si erano trasferiti da Perugia a Roma a causa del trasferimento del padre carabiniere.
Il pensiero del padre che veniva a sapere ciò che stava facendo in quel momento, la sua faccia... Rabbrividì ancora, e non a causa del tempaccio.
Un sorriso lo colse, mentre ricordava che, quando fantasticava guardando i film dei gangsters americani che tanto gli piacevano, se doveva immaginare sé stesso nell'atto di commettere un crimine, quello era sempre il tempo che immaginava.
TAC. Lo scatto della serratura lo colse impreparato. C'era riuscito! La porta era aperta.
Entrò e chiuse velocemente la porta dietro di sé, quasi ad impedire che la sua coscienza lo seguisse. O l'immagine del padre incredulo e furibondo.
Accese la torcia e iniziò l'affannosa ricerca di quella giacca che aveva consegnato a Yuo Feng la mattina stessa. Doveva assolutamente avere quel biglietto che aveva dimenticato nella tasca interna. Non solo... non poteva assolutamente permettere che Yuo Feng o l'adorabile Stefania che lavorava da lui lo trovassero.
"Bingo!", disse riconoscendo la busta di Harrod's di Londra dentro la quale aveva portato la giacca.
Aveva alzato la voce in modo soprannaturale e spregiudicato, vista la situazione, ma non era riuscito a sentire la sua voce. Ancora una volta quel rumore dalla strada, talmente forte che sembrava fosse appena dietro la porta del negozio.
Mentre toglieva freneticamente la giacca e cominciava a frugarci dentro, i suoi occhi erano fissi sulla porta.

nemesi Mer Mag 21, 2008 2:52 am

E fu in quel preciso istante che un'ombra si stagliò dalla porta...
Marco spense velocemente la torcia... qualcuno stava entrando e la figura che cominciò a delinearsi, piano piano divenne inequivocabile.
"Lei qui...", pensò in un attimo che gli sembrò un'eternità.
La conosceva bene, o meglio... sapeva tutto di lei.
Sapeva del profumo intenso che potevano sprigionare quei capelli ramati, del fuoco nascosto che si accendeva a tratti sotto le lunghe ciglia, del suono ritmato dei suoi passi, della sensualità di quella voce arrochita dal fumo di cento sigarette, di quelle gambe... di quei fianchi sinuosi.
Sapeva tutto... tutto ciò che lo faceva impazzire nei suoi sogni notturni.
Si appiattì contro la parete per non farsi scoprire mentre la paura iniziale veniva sopraffatta dalla curiosità.
Cosa ci faceva lei in quel negozio? Sicuramente il motivo che l'aveva condotta lì, e a quell'ora, era di vitale importanza, pensò, forse quanto il suo...
Ma qual era?

Laveracy Mer Mag 21, 2008 9:09 pm

"devo sbrigarmi.. sono già le 2 e un quarto" pensò lei entrando nella lavanderia in piena notte.. questa volta c'era mancato davvero poco che venisse scoperta.. il signor Feng, il suo datore di lavoro, si fidava ciecamente di lei ormai.. non poteva permettere assolutamente che quella sua distrazione rovinasse tutti i suoi piani..
Appena entrata Stefania si mosse con disinvoltura, conosceva bene quel negozio, andò dritto in fondo alla stanza, sul retro, verso il grosso cesto di abiti che attendevano di essere puliti e iniziò a frugare.. finché non lo vide.. per fortuna c'era ancora!
Soddisfatta di averlo ritrovato, lo mise in tasca e si diresse verso l'uscita, facendo attenzione a non tralasciare dettagli che potessero tradire la sua visita notturna l'indomani. Tuttavia uscendo notò che quella strana busta di Harrod's non si trovava dove avrebbe dovuto essere.. "mah, che strano.. deve averla spostata il signor Feng.." pensò
Ricordava bene il cliente che l'aveva portata, Marco, era un abituale, ancora prima che lei iniziasse a lavorare lì.. un tipo un po' strano a dir la verità, ma aveva un suo fascino.. c'era qualcosa in lui che la intrigava..
Cercò di non lasciarsi distrarre ulteriormente da questo pensiero, era ormai tardissimo.. doveva andare.. altrimenti...

arwen Dom Giu 01, 2008 2:28 pm

Marco tornò a respirare normalmente: lei era uscita senza accorgersi della sua presenza...ma l'oggetto che aveva indotto Stefania a quella visita notturna era quantomeno strano.
Un tagliacarte...
Cosa poteva nascondere di tanto importante un comune tagliacarte da non poter essere recuperato all'apertura del negozio la mattina seguente?
In un attimo Marco decise di seguire la donna. Tese l'orecchio al suono dei passi che si allontanavano nella strada deserta e quando giudicò che Stefania fosse a una giusta distanza, tale da non farlo scoprire, uscì dal negozio, non prima di aver recuperato quella dannata busta di Harrold's...
Il buio della notte lo inghiottì e lo rese più audace...il silenzio, interrotto solo a tratti dal latrare in lontananza di un cane, lo indusse a tendere ancora di più l'udito...
Eccola...riusciva a sentirla ancora anche se non vedeva più la sua figura...cominciò a camminare in direzione di quei passi: voleva...doveva capire...
Ma ad un tratto il cuore fece un salto arrestando ogni suo pensiero...
sbang...quel rumore secco e improvviso tornò a riempire il silenzio.
Marco istintivamente si nascose dentro un portone e volse gli occhi verso quel rumore...
"ma che cos'è?" si chiese...

Famos Mer Lug 16, 2008 11:33 pm

ma che cos'è?" si chiese...
cosa puo essere...
ah si,erano le valige di cartone che Marco doveva portare alla stazione
per partire con il prossimo treno che andava al mare,
Marco penso'... potrei partire col loro,
allora portami via.
dove il vento e' una dolce carezza
portami via.. al mare dove le onde accarezzano l'anima
dove il vento soffia desideri colorati che mi fanno vivere
per sempre..

[img] Facciamolo tutti assieme, sarà bellissimo. Final-10

Facciamolo tutti assieme, sarà bellissimo. Final-10

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Famos Mar Ago 12, 2008 6:08 pm

SEMPRE.. É SI,,
Mi sei entrata dentro
come una canzone
Che ti è estranea
eppure ti appartiene
E come un motivo cantato
sei volata
Nell'aria della sera.
amore..

pinksheep Mer Ago 13, 2008 6:29 pm

Sei sempre stato dentro di me
perchè chi ci ama esiste
anche prima di conoscerci...
e la mia anima vagava
cercando il suo rifugio...
ed è in te che si placa...

Matiz Sab Ago 23, 2008 5:38 pm

Siete meravigliosi...

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AMORE..

eh si...

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